Ti sarà sicuramente capitato di soffrire di problemi di digestione dopo un pranzo in famiglia o durante periodi particolarmente stressanti. Se anche tu hai sofferto di stitichezza, gonfiore o diarrea, non ti preoccupare, perché purtroppo non sei l’unico. Infatti, la stitichezza colpisce circa il 20 % della popolazione e le donne ne sono affette più spesso rispetto agli uomini. Ma qual è l’origine dei disturbi digestivi?
Dal punto di vista medico, il termine “stitichezza” viene utilizzato per descrivere una condizione in cui i movimenti intestinali si verificano meno di tre volte a settimana e le feci diventano dure e grumose a causa di una permanenza prolungata nell’intestino, rendendo necessario uno sforzo significativo durante l’evacuazione. Quando questi sintomi persistono per oltre tre mesi, si parla di stitichezza cronica. In sintesi, la stitichezza si caratterizza per movimenti intestinali meno frequenti e più difficili del normale, spesso accompagnati da flatulenza e/o dolore addominale.
Da dove deriva questa improvvisa "congestione" nell’intestino?
La stitichezza spesso è dovuta allo stile di vita, in cui le abitudini alimentari giocano un ruolo fondamentale nel mantenere un intestino sano. Pertanto, è comprensibile che la digestione possa risentirne durante le festività, le vacanze o i periodi di stress prolungato. Una dieta povera di fibre, scarsa idratazione, mancanza di attività fisica o essere costretti a letto possono contribuire al problema. Situazioni stressanti durante la giornata lavorativa possono bloccare il naturale stimolo di andare in bagno, favorendo la stitichezza.
Alcuni farmaci, come contraccettivi ormonali, integratori di ferro, antidepressivi, forti antidolorifici e farmaci per l’ipertensione, possono favorire la stitichezza. Inoltre, malattie che provocano squilibri elettrolitici, condizioni neurologiche come il morbo di Parkinson e la sclerosi multipla, disturbi del metabolismo degli zuccheri o alterazioni ormonali come l’ipotiroidismo, possono anch’essi contribuire all’insorgenza di questo problema.
A proposito della gravidanza: durante questo periodo, si verificano modifiche nell’equilibrio ormonale, il che spiega perché molte future mamme possono sperimentare problemi di stitichezza. Naturalmente, le cause della stitichezza sono spesso da individuare direttamente nell’intestino. Ad esempio, costrizioni nel tratto intestinale (come diverticolite, morbo di Crohn o tumori) o disturbi funzionali (come la sindrome dell’intestino irritabile) possono interferire con la motilità intestinale. Ciò significa che i muscoli che circondano l’intestino possono funzionare lentamente o addirittura smettere di funzionare, impedendo il corretto trasporto del cibo. Anche una variazione nella composizione dei batteri intestinali può contribuire alla stitichezza.
Rimedi naturali
Per alleviare la stitichezza in modo naturale, l’assunzione di probiotici può essere di grande aiuto. Oltre a seguire un regime alimentare bilanciato, ricco di fibre e a mantenere un adeguato livello di idratazione, è importante concedersi sufficienti momenti di riposo, dedicare il tempo necessario per mangiare e masticare con calma. Questi piccoli accorgimenti possono contribuire ad instaurare movimenti intestinali regolari. Nel caso in cui i sintomi persistano o si ripresentino, è consigliabile consultare un medico per ottenere indicazioni più specifiche. L’uso dei lassativi dovrebbe essere ponderato, poiché sebbene possano essere utili per situazioni acute, il loro utilizzo regolare può portare a dipendenza e non rappresenta una soluzione a lungo termine.
Alcuni rimedi casalinghi, come i massaggi addominali o l’applicazione di cuscinetti termici, possono offrire sollievo. Inoltre, i semi di lino e la buccia dei semi di psillio sono ricchi di fibre e polisaccaridi mucillaginosi, favorendo la motilità intestinale, aumentando il volume delle feci e agevolando il loro passaggio attraverso l’intestino. Le fibre svolgono anche un ruolo importante come fonte di nutrimento per i batteri presenti nell’intestino crasso, contribuendo al loro processo di fermentazione, da cui derivano i prodotti metabolici, come gli acidi grassi a catena corta: questi sono la fonte di energia della mucosa intestinale e delle cellule epatiche e sono quindi importanti anche per la digestione.
Il potere naturale della papaya
La papaya si presenta come una sorta di asso nella manica per la digestione. Non solo è un frutto altamente alcalino, ricco di vitamine e minerali, ma vanta anche la presenza dell’enzima papaina. Non sorprende affatto che nei paesi tropicali la papaya sia stata da sempre apprezzata. La papaina è un enzima proteolitico, capace di decomporre le proteine e di agevolare il loro utilizzo e la digestione.
L’attività dell’enzima può essere ampliata e la potenza della papaya può essere potenziata in modo significativo attraverso l’uso di speciali forme di preparazione brevettate. L’impressionante effetto regolatore di questa particolare preparazione è stato già dimostrato da numerosi studi scientifici: la stitichezza diminuisce, e tutto ciò che deve essere eliminato trova la sua via. Gli ingredienti preziosi della papaya costituiscono anche fonti cruciali di nutrimento per i nostri batteri intestinali, che a loro volta si rafforzano e possono svolgere le loro importanti funzioni. In generale, un intestino in equilibrio rappresenta la base per un sistema digestivo efficiente. Tuttavia, la rigenerazione di una flora intestinale compromessa richiede tempo. La papaya porta rapidamente equilibrio naturale e sostiene l’intestino come centro della salute grazie alla potenza della natura.
